Da Quarona fino al lago d’Orta

Una grande avventura in MTB che dalla Valsesia ci condurrà alla sponda occidentale del lago d’Orta

CARATTERISTICHE

Lunghezza

42 km

Dislivello

1560 m

Difficoltà

Difficile

Tempo percorrenza bike

4:40

Tempo percorrenza e-bike

3:41

Massima altezza

1040 slm

Periodo consigliato

maggio/ottobre

Emozione

Forte


INFORMAZIONI

Indirizzo

Quarona

GPS

45.761250348336, 8.2725495100021

Telefono


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Da Quarona fino al lago d’Orta, passando dai fitti boschi della Valsesia fino alla Madonna del Sasso.

Una grande avventura che dalla Valsesia ci condurrà alla sponda occidentale del lago d’Orta, attraverso boschi incontaminati e paesini tipici, fino ad affacciarci sulle acque dalla chiesa della Madonna del Sasso, conosciuta proprio come il balcone del Cusio,

A Quarona (406m) parcheggiamo la macchina in uno dei quattro parcheggi gratuiti e ci dirigiamo con la bicicletta in corso Rolandi per poi imboccare la strada provinciale 102  e la via  “per Quarona” che ci conduce in salita fino al cuore della  frazione di Valmaggiore. In centro al paese incroceremo il Santuario della Beata Panacea al Piano dedicata a Santa Panacea, beata natia di Quarona, mentre salendo sulla sinistra, proprio prima di imboccare la via per Quarona il Santuario della Beata Panacea al Monte.

Alla frazione di Valmaggiore (568m)i superiamo la Chiesetta di Sant’Andrea e abbandonato l’abitato proseguiamo sul piano erboso imboccare il sentiero che sale in una faggeta. Seguendo il sentiero che serpeggia fra gli alberi e alcuni massi, arriviamo a un bivio: a destra in piano si raggiunge la Bondaccia, mentre a sinistra l’itinerario prosegue su un tratto un po’ più impegnativo, che con qualche brusca impennata, salendo nella boscaglia.

Arriviamo a quota 785m su strada sterrata,  incrociando gli itinerari  745  e  746  a pochi passi dalla cima del  Monte San Grato  con la chiesa dedicata al santo (914m) e il suo bel pianoro. A questo punto prendiamo il sentiero S1 sulla destra e, pedalando lungo la costa in mezzo al bosco, raggiungiamo dopo circa un chilometro e mezzo l’ampia  Sella di San Bernardo (857m), crocevia di diverse strade,dove troviamo  un’area attrezzata e una piccola fontana con dell’acqua.

Appena giunti sulla strada provinciale 102, svoltiamo a sinistra seguendo la strada per 50m verso l’oratorio secentesco di San Bernardo, oggetto di grande devozione del passato. Sfiliamo a fianco alla piccola chiesa tenendola sulla sinistra per imboccare la sterrata che si inoltra nel bosco attraversato da diversi sentieri. Seguiamo l’indicazione della ciclovia della Valsesia attraversando il bosco per circa 3,3 km lungo il sentiero a mezzavia, così da girare intorno al monte Briasco. Attraversiamo una bella faggeta dove qua e là compaiono le prime betulle. La natura è sovrana, bosco è silenzio e suggestivo, sia nel verde brillante dell’estate che in autunno quando la luce che filtra dagli alberi disegna affascinanti chiaro-scuri sopra un mare di foglie.

Il percorso in alcuni tratti è decisamente impegnativo e talvolta si restringe. Proseguiamo fino a incontrare un bivio con indicazione del rifugio Primatesta a distanza di 800 metri. Il pezzo in salita è abbastanza ripido. Seguendo la pista raggiungiamo l’Alpe Crosiggia con il Rifugio Primatesta costruito dal gruppo “Amici della Montagna” e il Cippo in granito dedicato ai Partigiani caduti nella lotta per la Liberazione (979m).

Ecco lo spartiacqua tra  Quarona fino al lago d’Orta, Il punto è perfetto per una pausa. Oltre alla fonte d’acqua sul pianoro possiamo godere anche di una vista perfetta sulla catena del Monte Rosa e delle prime cime svizzere, con il sottostante il paesaggio collinare della Valsesia. Ritornati sui pedali imbocchiamo la tagliafuoco che parte a destra del rifugio e in moderata salita fra abeti rossi e anche più rari abeti bianchi arriviamo velocemente alla Sella del Gallo (1047 m). Ci troviamo esattamente sullo spartiacque fra il Cusio e la Valsesia dove si incrociano diversi itinerari.

Sulla destra inizia una bella faggeta che sale verso Monte Soliva. Noi però scendiamo, imboccando l’unica via in discesa (la seconda da sinistra). Scendiamo per circa 6 km e mezzo dirigendoci verso l’Alpe Lauger e Valvetti. Per la strada sterrata bianca della Colma teniamo la destra per altri 4 km e arriviamo a un incrocio nei pressi di Artò. Al bivio svoltiamo a destra per via per Boleto e dopo circa un chilometro e mezzo ci ritroviamo nel caratteristico villaggio di Boleto.

Qui fra piccole strade lastricate e facciate dipinte, il tempo sembra essersi fermato. Tappe imperdibili, sono il Circolo ARCI dei Lavoratori, piccolo bar e ristorante autogestito dai soci da tempo immemore all’interno di un stabile di fine Seicento appartenuto per secoli alla famiglia nobile milanese Giulini e il Museo dello scalpellino, dedicato al durissimo e pericoloso lavoro degli scalpellini (pica sass, come si dice in dialetto) che dai primi decenni dell’ottocento alla seconda metà del secolo scorso, hanno caratterizzato la storia del Cusio occidentale.

La via Monte Avigno ci porta a un antico lavatoio con vasca in cui si può ancora scorgere il ricordo di antichi affreschi. Da qui proseguiamo diritti fino  raggiungere il Santuario della Madonna del Sasso, mirabile complesso settecentesco che sorge su una incredibile formazione di granito a strapiombo sul lago (638m). Qui possiamo fermare per ammirare il panorama mozzafiato sul lago d’Orta dal  piazzale antistante la chiesa, conosciuto come “il balcone del Cusio”. Tornati indietro si torna alla rotonda e alla rotonda saliamo a sinistra, seguendo la strada fino a un punto conosciuto dai locali come i Sabbioni

Risaliti sui pedali torniamo indientro e imbocchiamo via Monte Avigno sulla sinistra fino a raggiungere un secondo incrocio e imboccare sempre sulla sinistra la via verso Valpiana. La salita prosegue fino a incontrare, dopo una dozzina di curve, bianchi blocchi di granito dalle forme sinuose che spuntano dal bosco. La zona è conosciuta dai locali come i Sabbioni. Qui vale la pena lasciare nuovamente la bici. Ci arrampichiamo agevolmente sulle bianche rocce per godere di un altro suggestivo belvedere naturale del lago.

Tornati in sella, riprendiamo la strada in salita fra i boschi fino a Valpiana e a Merlera con la sua chiesa che all’esterno mostra una interessante via crucis. Lungo via per Cellio seguiamo i tornanti che ci conducono fra i castagni fino a Piana dei Monti  e Vinagallo da qui a Cellio e, infine Breia, il comune più alto della Valsesia inferiore.

Lungo la strada incontriamo la caratteristica chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, edificio cinquecentesco rimeneggiato a metà del Settecento con un nuovo portico e una decorazione pittorica che rappresenta una antologia dell’arte di Lorenzo Peracino, uno degli ultimi grandi interpreti della pittura Valsesiana e le 14 stazioni della via crucis che si dispiega lungo l’esterno e il portico. Abbelliscono le vie del borgo sculture in legno che raccontano la vocazione al bello di questa parte di Valsesia che percorre da Quarona fino al lago d’Orta.

La strada prosegue verso il colle di San Bernardo (857m) dove siamo passati all’andata e da qui a sinistra e torniamo verso San Grato per riprercorrere la strada che ci farà ridiscendere al nostro punto di partenza, Quarona.

Da Quarona fino al lago d’Orta

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