Per le colline di Guardabosone

tra antichi santuari e alpeggi rupestri lungo antiche vie della memori.

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borgosesia

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45.7166676, 8.2768572

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Per le colline di Guardabosone tra antichi santuari e alpeggi rupestri lungo antiche vie della memori.

L’itinerario parte dalla cittadina di Borgosesia. Parcheggiata la macchina nell’ampio parcheggio vicino al supermercato Coop, imbocchiamo viale delle Rimembranze e raggiungiamo lo svincolo che si affaccia sul fiume Sesia.
Lo attraversiamo sul ponte di Agnona, conosciuto anche come ponte Napoleonico, perché ricostruito negli ultimi decenni del 1.700 in sostituzione di un antico ponte romano.

Svoltiamo a destra e prendiamo la salita per il piccolo borgo di Agnona, ammirando in tutta la loro bellezza le quattro ampie arcate appena attraversate, poggiate direttamente su roccia. Sfiliamo a fianco delle Lanerie Agnona, azienda storica del territorio, e superiamo il tornante, proseguendo per via Casazza. Allo stop a sinistra, passiamo ai ciottoli di via Piemonte e attraversiamo il paesino, passando davanti alla cappella di Sant’Antonio, quasi nascosta fra le case.

Percorriamo tutta via Abate Salvatore Lirelli, uscendo dall’abitato, e imbocchiamo la piccola stradina via San Martino. Pedaliamo in mezzo al bosco per circa 600 metri e ritorniamo alla strada principale verso il borgo di Guardabosone.
Secondo alcuni studiosi il termine “Guarda” starebbe per “luogo di guardia” sul confine con la vicina Valsesia; “Bosone” ricondurrebbe invece all’antica parola tedesca “bos”, che in epoca longobarda indicava le località di fondo valle.

Guardabosone significherebbe quindi “località di guardia al fondo valle”. Alle porte del paese ci accoglie subito la Chiesa della Madonna del Carretto, in posizione strategica tra il Biellese e la Valsesia, lungo la via percorsa per secoli da eserciti e commerciali. Probabilmente deriva da qui anche il nome della chiesa stessa (in realtà dedicata alla Beata Vergine Annunciata) dove era presente un luogo di sosta per i passanti.

All’esterno sorge la magnifica cappella ottagonale (riconosciuta monumento nazionale), ornata con notevoli stucchi barocchi, fatta erigere a memoria del Castellano di Milano Don Sancho de Luna Y Rojas, qui caduto in una imboscata nel 1617.

All’interno della Chiesa principale, fra eleganti decorazioni in stucco e decorazioni pittoriche, è conservata una miracolosa edicola mariana del Quattrocento, venerata, tra i tanti pellegrini di passaggio, anche da San Carlo Borromeo.
Dopo la visita, risaliamo sui pedali e giriamo a destra lungo via San Martino fino a entrare nel centro abitato per il vicolo lastricato di via Garibaldi. Dichiarato paese-museo vivo, Guardabosone è un borgo ricco di storia e di angoli suggestivi: il centro storico, interamente restaurato, è un vero e proprio “ricetto” che in epoca medievale era chiuso da portoni di protezione.

Pedaliamo fra le strette vie selciate del intorno alla parrocchiale di S. Agata e alla sua antica meridiana, simbolo del paese. Piccole corti, edicole votive e affreschi murali ci riportano indietro nel tempo.
Svoltiamo per via Roma fino a giungere all’imbocco della strada secondaria sterrata di Sella. Seguiamo il segnavia 724, sfiorando le periferie di Postua, piccolo borgo che risale all’anno 1400. Giunti al bivio, incrociamo la bella cappella di San Rocco, con a fianco la campana pronta a essere suonata da tutti i viandanti.

Saliamo sempre di più (in tutto circa 4 km e mezzo) per arrivare allo splendido prato dell’alpeggio Le Maddalene (913 m.) circondato dai boschi dove ci attende una spettacolare balconata sulla Valle Strona.
Più avanti, sempre seguendo la strada sterrata, con una piccola deviazione di poche centinaia di metri arriviamo alla Madonna di Loreto, una bella chiesetta del XVII secolo immersa nel bosco, perfetta per una piacevole sosta contemplativa al cospetto delle colline vulcaniche della zona.

Dall’Alpe Maddalene parte una jeppabile che scende ripida fra bellissimi alpeggi, come Piana e Campaccio, con antichi casolari di montagna, prati e bestiame al pascolo. In alcuni punti la strada è abbastanza ripida ma sicura e ci permette di raggiungere in una ventina di minuti il torrente Strona. Le sue acque ci accompagnano fino al fondovalle, attraversando prima il villaggio di Roncole, dove ritroviamo la strada asfaltata, e poi arrivando a Postua. Visitiamo l’antico santuario della Beata Vergine Addolorata e la statua della Madonna in tiglio qui venerata.
Proseguiamo lungo la strada principale che ci conduce verso il cimitero. Qui imbocchiamo una strada sterrata pianeggiante che (dopo circa 2 km e mezzo) ci porterà nei pressi di Guardabosone. Incrociamo la strada già percorsa che ci riconduce fino alla nostro punto di partenza, Borgosesia. Per le colline di Guardabosone.

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